Musei e monumenti

Oltre alle bellissime Città d’Arte, dei veri e propri musei a cielo aperto, potrete anche visitare:

I Musei Civici di San Gimignano

Vi posso assicurare che non c’è modo migliore per apprezzare lo stupefacente paesaggio di San Gimignano che salire sulla sua torre più alta.
Da Piazza Duomo, entrate nel Palazzo Comunale, dal quale avrete la possibilità di salire fino in cima alla Torre Grossa.

Tutte le torri di San Gimignano sono da sempre proprietà privata e, di conseguenza, chiuse al pubblico, eccetto questa, che continua a far parte del municipio cittadino (di cui ne è tuttora la sede).

Museo leonardiano – Leonardo Da Vinci museum – Vinci

Scienziato, architetto, scultore, pittore, tecnologo, inventore, musicista, astronomo, anatomista ed ancora altro! Leonardo Da Vinci è l’uomo che ha rivoluzionato il mondo con le sue idee all’avanguardia. A Vinci c’è ancora la sua casa natale e un interessante museo a lui dedicato che mostra i modellini delle sue macchine più celebri! Vinci si trova soli 40 minuti circa da Poderi Arcangelo!
www.museoleonardiano.it  – Tel. Ph. +39 0571 933251  – info@museoleonardiano.it

L’abbazia di San Galgano e la Spada nella Roccia

Una particolare e bellissima abbazia del 1200 meravigliosa per la sua sobrietà formale e deve molto del suo fascino all’assenza del tetto ed alla sua posizione nella verde campagna toscana. Proprio per l’assenza del tetto l’abbazia ha un’acustica eccezionale ed oggi offre una scenografia unica la mondo per concerti e spettacoli vari. A pochi passi dall’abbazia, nella Cappella di Montesiepi si trova poi la spada nella roccia le cui leggenda si intreccia alla saga dei cavalieri di Re Artù!

Palazzo Comunale, la Pinacoteca e Torre Grossa

I Musei Civici di San Gimignano sono divisi in due siti principali, il primo dei quali è il Palazzo Comunale con la sua Torre Grossa. Lo stesso Palazzo Comunale ospita due importanti stanze affrescate – la prima è la Sala di Dante (chiamata così in onor del famoso poeta, che fu alloggiato proprio in questa stanza quando venne in visita a San Gimignano come ambasciatore di Firenze per negoziare un trattato di pace), dove potrete vedere la stupenda Madonna con Bambino di Lippo Memmi ed altri affreschi ispirati a scene di cavalleria di Azzo di Masetto.
L’altra è la camera personale del Podestà, una sorta di sindaco del XIII secolo, con bellissime scene di amor cortese di Memmo di Filippuccio, ispirate sia all’amor profano, sia a scene di matrimoni: molto, molto interessanti. Nonostante qualche zona abbia subito le inevitabili conseguenze del passare del tempo (tutta la stanza è stata affrescata), queste scene sono una fedele rappresentazione dei tempi medievali, degli usi e dei costumi dell’epoca, ed i colori sono rimasti impressionantemente intatti.

Un modo straordinario ed unico di visitare queste due sale affrescate è quello di usare gli ArtGlass che sebbene siano ancora in fase sperimentale, sono degli occhiali che, sfruttando l’innovativa tecnologia della realtà virtuale, permettono di vedere gli affreschi in modo interattivo, come se prendessero vita. In sostanza, si tratta di un paio di occhiali con appositi sensori, schermo ed auricolari che vi condurranno in un viaggio virtuale alla scoperta del Medioevo. I sensori sono in grado di riconoscere gli affreschi che state guardando e voi potrete VEDERE ed ASCOLTARE una rappresentazione virtuale del pittore Lippo Memmi e di un soldato che vi guidano alla scoperta di ogni storia rappresentata sulle pareti. Questo è un modo davvero unico e straordinario di visitare il Palazzo Comunale, senza considerare che è il primo luogo in Italia a sperimentare l’utilizzo della realtà virtuale ad ausilio dell’arte. Tra l’altro, dato che sono ancora in fase sperimentale, gli occhiali sono gratuiti, vi verrà solo richiesto di lasciare le vostre opinioni sull’esperienza, in modo da poter migliorare eventuali difetti o anomalie.
Davanti a questa stanza inizia la Pinacoteca, la collezione di proprietà della città di pannelli dipinti da artisti senesi e fiorentini dal XIII al XV secolo, che vennero a lavorare a San Gimignano. Tra gli artisti più conosciuti che hanno realizzato alcuni di questi pannelli ci sono Filippino Lippi, Benozzo Gozzoli, Benedetto da Maiano ed il Pinturicchio.
Torre Grossa, con i suoi 54 metri di altezza è la torre più alta della città. Attualmente la torre è dotata di una moderna scala in acciaio con 218 gradini , ma originariamente era fatta con assi e gradini di legno.
La vista che si gode dall’alto della torre vale davvero tutta la faticosa salita…

La Spezieria di Santa Fina, Museo Archeologico & Galleria di Arte Moderna

La seconda parte dei musei civici si trova andando da Piazza Duomo verso Porta San Matteo, con una deviazione su Via XX Settembre. Proprio davanti all’ingresso principale, si può godere di una delle più belle vedute sulle varie torri di San Gimignano, sebbene anche la Galleria di Arte Moderna all’interno offra una vista forse ancor più suggestiva!
Il complesso museale, infatti, offre anche una vasta area verde attrezzata con tavolini e sedie per mangiare un panino appunto, o fare un picnic.
Il complesso museale qui offre un pò di tutto, accontentando tutti i gusti.

  • Al piano dove si arriva, lo stesso del giardino, vi è una ricostruzione della spezieria di Santa Fina, o farmacia. Appena prima, vi è una stanzetta con una bellissima collezione di piatti e ceramiche elegantemente decorati, ma mancano di descrizione( in fase di rielaborazione), per cui è un pò difficile stabilirne l’epoca di provenienza.
  • Sempre su questo piano, troviamo il Museo Archeologico, con diverse stanze dove sono esposti molti dei ritrovamenti sia etruschi che romani della zona, dalle urne funerarie, alle ceramiche, agli specchi in metallo. Una seconda sezione è dedicata, invece, al Medioevo, con oggetti in vetro e ceramica dell’epoca a testimonianza della relativa produzione. Qui, dei pannelli informativi illustrano e spiegano lo sviluppo della città nell’arco della storia!
  • Al secondo piano, si trova la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” dove troverete, tra le altre esposizioni, alcune mostre temporanee.

Il Duomo di San Gimignano è una delle gemme più preziose della città ed uno dei suoi segreti più nascosti, dato che l’esterno della chiesa non lascia nemmeno intuirne i tesori che si trovano all’interno.

Il museo San Gimignano 1300 è una rappresentazione in scala fatta di argilla dell’intera città di San Gimignano. Mostra come appariva la città nel 1300, con tutte le sue torri – alcune delle quali non esistono più – con i loro balconi in legno dell’epoca.

Potete anche salire in cima alla città per vedere i resti dell’antica fortezza, la Rocca di Montestaffoli, e visitare il piccolo museo dedicato al celebre vino bianco di San Gimignano, la Vernaccia. Altra cosa da vedere è il Museo delle Torture, dove sono esposti gli strumenti di tortura dei tempi che furono…non adatto ai deboli di cuore!

Casa Boccaccio

Nel cuore del centro storico di Certaldo, lungo la centrale Via Boccaccio, si trova la Casa di Boccaccio, sede dell’Ente Nazionale Giovanni Boccacio, del Museo e della biblioteca specialistica a lui dedicati. L’edificio attuale, aperto al pubblico nel 1957, è una fedele ricostruzione dell’originale trecentesco che fu quasi totalmente distrutto da una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale.
All’interno del museo, nella Stanza del Poeta dove, secondo la tradizione si trovava la camera di Boccaccio, oltre ad alcuni rari esemplari di scarpe del XIV secolo, si può osservare il celebre affresco raffigurante Boccaccio nel suo studio realizzato dal pittore toscano Pietro Benvenuti su commissione della Marchesa Carlotta Lenzoni de’ Medici che per prima fece ristrutturare e arredare la casa. Il medagliere con 20 monete realizzate dal maestro Bino Bini per il VI Centenario della morte del poeta, è invece dedicato alla più importante opera boccaccesca, il Decameron, e ai protagonisti delle dieci giornate.
Da non perdere la straordinaria biblioteca specialistica che, oltre a raccogliere numerose pregevoli copie del Decameron, illustrate da importanti artisti e tradotte in quasi tutte le lingue del mondo, documenta anche l’importanza del contributo di Boccaccio e Petrarca per lo sviluppo della nuova scienza geografica nella seconda metà del Trecento.

Museo del Chiodo

Questo originale museo allestito nei locali di Palazzo Giannozzi, tra Piazza dell’Annunziata e Porta del Sole, presenta la singolare collezione di chiodi di ogni epoca e foggia, di utensili della civiltà contadina e di sculture in legno, raccolti da Giancarlo Masini, storico falegname, artista e cantastorie nella cui bottega di Certaldo Alto nacque il personaggio “Beppe Chiodo”.
Un museo ispirato alla grande tradizione artigiana della Valdelsa, ma anche un’insolito racconto della storia umana attraverso oggetti d’uso quotidiano, aneddoti, storie e disegni relativi ai tanti mestieri nei quali i chiodi rivestono un ruolo fondamentale.

Palazzo Pretorio

Divenuto ormai l’edificio simbolo di Certaldo, il Palazzo Pretorio si trova alla fine di via Boccaccio ed è parte integrante del sistema museale urbano insieme alla Casa del Boccaccio e al Museo di Arte Sacra.
Come testimonia ancora oggi la facciata in mattoni costellata di stemmi in terracotta invetriata, riferibili ad esponenti delle più importante famiglie fiorentine, il Palazzo che era stato edificato nel XII secolo dai Conti Alberti, fu, a partire dal XV secolo, sede del Vicariato della Val d’elsa e quindi luogo in cui si amministrava la giustizia.

Proprio a questa funzione è dedicato il percorso espositivo che, partendo dalla Camera del Cavaliere, dove si tenevano le prime istruttorie e dove campeggia il significativo motto “ODI L’ALTRA PARTE E CREDI POCHISSIMO”, di proseguire verso il Tabernacolo dei Giustiziati e di visitare la Sale delle Udienze, il carcere civile, le tetre prigioni criminali e la cappella dove i condannati trascorrevano la loro ultima notte in preghiera.
Al piano superiore il percorso continua con la visita degli appartamenti privati e della splendida Sala del Vicario affrescata alla fine del XV secolo da Pier Francesco Fiorentino, mentre nella vicinissima chiesa di San Tommaso e Prospero spicca il Tabernacolo dei Giustiziati , capolavoro di Benozzo Gozzoli che, originariamente collocato in una cappella lungo la strada per il patibolo, rappresentava l’ultimo conforto per i condannati a morte.
Da non perdere infine, l’originale giardino giapponese realizzato nel cortile del palazzo dall’artista Hidetoshi Nagasawa dove trova spazio anche la ricostruzione di una tipica casa da tè giapponese.

Museo di Arte Sacra di Certaldo

Allestito in un convento Agostiniano del Quattrocento, il museo si trova tra il Palazzo Pretorio e la Casa del Boccaccio (con i quali costituisce un unico sistema museale) e vi si accede dal vicino chiostro della Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo.
Come molti altri musei di arte sacra raccoglie le opere d’arte, i paramenti e le oreficerie provenienti dalle chiese locali e le sette sale che costituiscono il percorso espositivo racchiudono veri e propri capolavori, come lo straordinario e ormai celebre Crocifisso ligneo raffigurante il Christus Triumphans, il Cristo che trionfa sulla morte, attribuito ad un anonimo scultore toscano del XIII secolo.
La sala che fu il refettorio del convento accoglie oggi la pinacoteca dove spiccano tra gli altri La Madonna in trono col Bambino e due Santi del Maestro del Bigallo e La Madonna in trono col Bambino e due Angeli di Meliore di Jacopo, entrambi capolavori del XIII secolo, mentre particolarmente interessante per il profondo legame con il culto locale è invece il reliquiario in argento raffigurante il busto della Beata Giulia realizzato verso la metà del XVII secolo dall’orafo fiorentino Paolo Laurentini.
Al termine della visita godetevi un attimo di pace nel silenzioso chiostro o nell’ Hortus Conclusus, tipico giardino con piante aromatiche e officinali la cui presenza era di fondamentale importanza per ogni convento medievale.

La Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo

Questa piccola chiesa romanica, costruita tra XII e XIII secolo, si trova tra la Casa del Boccaccio e l’imponente Palazzo Pretorio ed è il punto d’accesso al Museo Di Arte Sacra nel Convento degli Agostiniani.
Al centro dell’unica navata si trova la tomba di Giovanni Boccaccio, segnalata dal bassorilievo dello scultore Mario Moschi ispirato al primo ritratto noto del Poeta, dipinto alla metà del XV secolo da Andrea del Castagno e oggi visibile alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Poco distante riposa invece un’altra figura cara alla città di Certaldo, la Beata Giulia della Rena che visse e morì in una cella del vicino convento e alla quale, in questa stessa chiesa, già nel 1372 fu dedicato un altare per il quale la monaca Antonia, che la tradizione vorrebbe figlia del noto pittore Paolo Uccello, realizzò alla fine del XV secolo la predella con le Storie oggi visibile sull’altare maggiore.

Museo dell’Alabastro a Volterra

La lavorazione dell’alabastro è un’antica arte dalle origini antichissime. Veniva utilizzato dagli Etruschi per fabbricare urne cinerarie, per poi divenire materia prima di manifatture di vario genere come capitelli, tabernacoli, vasi e altri oggetti sia artistici che di uso comune.
E Volterra è la città dell’alabastro. Infatti nei dintorni della splendida città di origine etrusche si trovano importanti giacimenti di alabastro, che è considerato tra i più pregiati d’Europa per le sue caratteristiche di compattezza, trasparenza, venatura e durezza.
Il museo dell’Alabastro di Volterra si snoda in un suggestivo allestimento all’interno della medievale Torre Minucci, adiacente alla Pinacoteca Comunale. Il percorso descrive la storia della lavorazione dell’alabastro dagli etruschi ai nostri giorni attraverso un originale viaggio tra gli aspetti tecnici e materiali, i caratteri stilistici, i risvolti economici e sociali.
Gli oggetti più significativi sono due cinerari in alabastro di epoca etrusca, due capitelli che rappresentano gli unici esempi di lavorazione di alabastro nel medioevo, una raccolta di pregevoli sculture del Settecento e Ottocento, una selezione di medaglioni in alabastro opera di Albino Funaioli e alcune opere dell’artista volterrano Raffaello Consortini.
L’Ecomuseo di Volterra è un interessante punto di partenza per un itinerario urbano alla ricerca di testimonianze passate e presenti di questa ancora attuale tradizione, come i reperti etruschi conservati nel Museo Guarnacci e le numerose botteghe artigianali attive in città.